Nell'ambito del Master Studi e Politiche di Genere dell'Università Roma Tre,
all'interno di Tecnologia Critica: una prospettiva femminista hacker, il 25
ottobre 2024 conduciamo un modulo di Informatica Conviviale.
Tecnologia critica, o anche critica tecnologica: il modulo Tecnologia Critica:
una prospettiva femminista hacker coordinato da Lavinia Marziale, si propone di
fornire strumenti teorici e pratici per navigare nelle acque turbolente
(troubled/troubling) delle tecnologie contemporanee.
Partiremo da noi, dalle esperienze e competenze di ciascun*, in un esercizio di
autocoscienza collettiva applicato al nostro rapporto con le tecnologie –
soprattutto informatiche, ma non solo – per situarci in un mondo cyborg, ibrido,
in cui le violenze sistemiche marcano le nostre identità “fisiche” e digitali
con mezzi diversi, eppure senza soluzione di continuità. La realtà che abitiamo
è già (anche) virtuale, ma non certo eterea né inevitabile, in quanto prodotto,
e a sua volta vettore, di rapporti di forza materiali,
socio-economico-ecologici.
Come hacker, ci piace prendere le cose con l’accetta (vedi etimologia del
termine), e in particolare oggetti quali tecno-soluzionismo, capitalismo della
sorveglianza/delle piattaforme, gamificazione dell’esistenza, pinkwashing,
estrattivismo dei dati digitali quanto delle risorse terrestri… Quali soluzioni
solarpunk adottare per sopravvivere? Alle ingiunzioni hi-tech (delle “alte
tecnologie”) preferiremo le relazioni di vicinato, i ferri delle nonne, materie
seconde strappate alle discariche: “tecnologie basse” (low tech) per far breccia
nel paradigma della crescita e dell’innovazione – tecniche selvatiche,
subalterne, lente, indigene, sobrie e inaspettate.
Giocheremo coi codici informatici e di genere, in un’ottica di impoteramento
collettivo, passando anche per la riappropriazione di saperi e pratiche
tecnico-scientifiche quali ingegneria, cybersicurezza, biomedicina, etc.
Tuttavia non basta riconquistare spazi dove il genere maschile gode di
inquietanti privilegi in termini di rappresentazione e capacità di azione, se
non avanziamo insieme, armat& di strumenti analitici che facciano risuonare
riposte féministe (reazione, contrattacco) e lotta ecologista decoloniale,
giustizia sociale e climatica, autodifesa dei corpi e dei territori. Come
articolare la risposta femminista hacker davanti al neo-colonialismo delle GAFAM
(Google Amazon Facebook Apple Microsoft)? Come costruire futuri accessibili, più
vivibili del nostro stesso presente?
Questo modulo ha il modesto obiettivo di far nascere quante più possibili
domande, curiosità, proposte, nell’ottica di una pedagogia hacker. Cercheremo e
sbaglieremo insieme, errando senza perdere di vista l’orizzonte dei nostri
desideri – magari rimettendo in discussione alcune abitudini e bisogni.
Intanto cominciamo da qui: siamo tutt+ cyborg, siamo tutt+ hacker.
Agnese Trocchi di C.I.R.C.E. il 15 ottobre 2024 dalle 14.00 alle 19.00 (AULA
VERRA) condurrà il laboratorio di Informatica Conviviale.
È possibile partecipare ai laboratori come uditrici. Per saperne di più sul
Master, sul modulo e sul programma, visitare il sito.
Tag - internet
Il prossimo disastro Crowdstrike Falcon e l’urgenza di scegliere le nostre
tecnologie è il primo articolo dalla rubrica “Scatole oscure. Intelligenza
artificiale e altre tecnologie del dominio” a cura di Stefano Borroni Barale su
altraeconomia.it.
Il questo primo contributo Stefano Borroni Barale commenta il disastro
informatico causato dal malfunzionamento del software dell’azienda di sicurezza
informatica CrowdStrike. Tra aeroporti paralizzati e un danno minimo stimato in
15 miliardi di dollari, che cosa ci insegna questo flop della “monocoltura
tecnologica” e che cosa accadrà in termini di diritto all’autodeterminazione?
Articolo completo, analisi e proposte qui:
https://altreconomia.it/il-prossimo-disastro-crowdstrike-falcon-e-lurgenza-di-scegliere-le-nostre-tecnologie/.
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Nell'ambito del Master Studi e Politiche di Genere dell'Università Roma Tre,
all'interno di Tecnologia Critica: una prospettiva femminista hacker, il 13
ottobre 2023 conduciamo un modulo di Informatica Conviviale.
Tecnologia critica, o anche critica tecnologica: il modulo Tecnologia Critica:
una prospettiva femminista hacker coordinato da Lavinia Marziale, si propone di
fornire strumenti teorici e pratici per navigare nelle acque turbolente
(troubled/troubling) delle tecnologie contemporanee.
Partiremo da noi, dalle esperienze e competenze di ciascun*, in un esercizio di
autocoscienza collettiva applicato al nostro rapporto con le tecnologie –
soprattutto informatiche, ma non solo – per situarci in un mondo cyborg, ibrido,
in cui le violenze sistemiche marcano le nostre identità “fisiche” e digitali
con mezzi diversi, eppure senza soluzione di continuità. La realtà che abitiamo
è già (anche) virtuale, ma non certo eterea né inevitabile, in quanto prodotto,
e a sua volta vettore, di rapporti di forza materiali,
socio-economico-ecologici.
Come hacker, ci piace prendere le cose con l’accetta (vedi etimologia del
termine), e in particolare oggetti quali tecno-soluzionismo, capitalismo della
sorveglianza/delle piattaforme, gamificazione dell’esistenza, pinkwashing,
estrattivismo dei dati digitali quanto delle risorse terrestri… Quali soluzioni
solarpunk adottare per sopravvivere? Alle ingiunzioni hi-tech (delle “alte
tecnologie”) preferiremo le relazioni di vicinato, i ferri delle nonne, materie
seconde strappate alle discariche: “tecnologie basse” (low tech) per far breccia
nel paradigma della crescita e dell’innovazione – tecniche selvatiche,
subalterne, lente, indigene, sobrie e inaspettate.
Giocheremo coi codici informatici e di genere, in un’ottica di impoteramento
collettivo, passando anche per la riappropriazione di saperi e pratiche
tecnico-scientifiche quali ingegneria, cybersicurezza, biomedicina, etc.
Tuttavia non basta riconquistare spazi dove il genere maschile gode di
inquietanti privilegi in termini di rappresentazione e capacità di azione, se
non avanziamo insieme, armat& di strumenti analitici che facciano risuonare
riposte féministe (reazione, contrattacco) e lotta ecologista decoloniale,
giustizia sociale e climatica, autodifesa dei corpi e dei territori. Come
articolare la risposta femminista hacker davanti al neo-colonialismo delle GAFAM
(Google Amazon Facebook Apple Microsoft)? Come costruire futuri accessibili, più
vivibili del nostro stesso presente?
Questo modulo ha il modesto obiettivo di far nascere quante più possibili
domande, curiosità, proposte, nell’ottica di una pedagogia hacker. Cercheremo e
sbaglieremo insieme, errando senza perdere di vista l’orizzonte dei nostri
desideri – magari rimettendo in discussione alcune abitudini e bisogni.
Intanto cominciamo da qui: siamo tutt+ cyborg, siamo tutt+ hacker.
Agnese Trocchi di C.I.R.C.E. il 13 ottobre dalle 14.00 alle 19.00 (AULA VERRA)
condurrà il laboratorio di Informatica Conviviale.
È possibile partecipare ai laboratori come uditrici. Per saperne di più sul
Master, sul modulo e sul programma, visitare il sito.
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"INTELLIGENZA ARTIFICIALE": GIOVE, IL NUOVO SISTEMA DI POLIZIA PREDITTIVA
ITALIANO DI CUI SI SA POCHISSIMO
da Radio Onda d'Urto
Ascolta l'intervento di Jacopo
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Si sa ancora poco di Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano che
il Ministero dell’Interno vorrebbe dare in dotazione a tutte le questure
d’Italia.
Sviluppato dentro il Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero
dell’Interno – sulla base delle sperimentazioni portate avanti dal 2008 dalla
questura di Milano con il software KeyCrime – Giove si presenta come “un sistema
di elaborazione e analisi automatizzata per l’ausilio delle attività di
polizia”, come riporta Il Sole 24Ore, e sarebbe in grado di predire dove e
quando i reati di maggior impatto sociale, come molestie sessuali, furti in
abitazione e truffe agli anziani, potrebbero verificarsi nuovamente.
Uno scenario che richiama la fantascienza e che solleva dubbi e perplessità tra
gli addetti ai lavori, soprattutto per la comprovata incapacità attuale di
questi sistemi di trovare corrispondenze con la realtà e per la loro tendenza a
discriminare le persone in base all’etnia e alla provenienza geografica. Non
solo, ad aumentare la preoccupazione è il fatto che nulla sia ancora stato detto
circa alcuni aspetti fondamentali, come quali banche dati e dati verranno usati
per addestrare l’algoritmo, chi sarà il responsabile del trattamento dei dati e
se l’uso del sistema comporterà o meno arresti preventivi. Domande che hanno
spinto alcuni senatori a depositare, qualche giorno fa, un’interrogazione
parlamentare dedicata.
Uno scenario inquietante, insomma, che potrebbe materializzarsi se il sistema
otterrà il parere positivo del Garante della privacy.
ne ha parlato Jacopo su Radio Onda D'urto
Ascolta l'intervento di Jacopo
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